mercoledì 30 novembre 2016

Poste, persistenti resistenze al superamento dei temi conflittuali accendono l’ulteriore protesta:

Sciopero dello Straordinario dal 9 Dicembre 2016 al 8 Gennaio 2017


Con la ripresa degli incontri relazionali a livello centrale (nazionale) il Sindacato sta cercando di ottenere più attenzione da parte dell’azienda sui temi delle riorganizzazioni e delle problematiche su cui si è accentuata la presa di distanze che ha condotto all’apertura di numerosi conflitti di lavoro sia a livello regionale, sia nazionale.

Da parte di Poste italiane non si stanno registrando le aperture indispensabili per superare le motivazioni dei contrasti fra le parti, ad incominciare dalle tematiche relative alle procedure di raffreddamento tenutesi nei mesi scorsi.

Nel mentre stanno proseguendo incontri, da parte delle OO.SS. è stato deciso di intraprendere un’ulteriore azione di tutela dei lavoratori postali attivando una nuova azione volta a mantenere alta l’attenzione dell’azienda sui temi più sensibili.

Nella tarda serata del 29 novembre le OO.SS. hanno deciso di riaprire il fronte conflittuale emanando il comunicato che segue:

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In merito alle motivazioni dello sciopero non sono intervenute da parte aziendale soluzioni alle problematiche rappresentate, pertanto PROCLAMANO un ulteriore periodo di sciopero delle prestazioni straordinarie e aggiuntive, per quest’ultime con riferimento al tempo di lavoro aggiuntivo all’orario normale e destinato alla flessibilità operativa, per tutti i lavoratori di Poste SpA su tutto il territorio Nazionale nel seguente periodo:

dal 9 DICEMBRE 2016 ALL’ 8 GENNAIO 2017, ad esclusione del 16 dicembre 2016 per effetto della scadenza del termine per il pagamento della tassa sugli immobili – IMU>>.

giovedì 5 maggio 2016

Scheda n. 30 Failp - Contratto di Programma 2015

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lunedì 29 febbraio 2016


Posta Comunicazione e Logistica
 Riunione del 24 febbraio 2016

 COMUNICATO  N°   2 del 29 febbraio 2016


Il 24 febbraio 2016 è continuato con la funzione PCL il serrato confronto, ormai aperto dal diversi mesi, sia sulle materie ancora non regolate dall'accordo del 25 settembre 2015, sia sui processi di progressiva implementazione dei nuovi modelli di recapito che si intendono avviare nel corso del 2016.
Nella riunione PCL ha fatto una ricapitolazione di tutte le problematiche che sono state affrontate al tavolo nelle riunioni precedenti per arrivare a formulare una proposta di sintesi condivisa che potesse essere finalmente recepita da un nuovo accordo.
La Divisione ha proposto di affidare a successivi specifici incontri:
1. L’individuazione delle aree metropolitane e l’esame del relativo modello di funzionamento dell’attività di recapito postale;
2. L’esame della rete logistica integrata;
3. La definizione di nuovi criteri di “clusterizzazione” (omogeneizzazione) dei centri di distribuzione;
4. L’esame dei modelli di riorganizzazione delle attività di staff.
Per queste tematiche PCL si è dichiarata disponibile a fissare “da subito” un calendario di incontri.
Ha inoltre fatto presente che l’implementazione dei nuovi modelli di recapito per i capoluoghi di provincia e le aree extra-urbane regolate (accordo con AgCom) e non regolate (accordo del 25 settembre 2015) avverrà, sia per quest’anno che per gli anni successivi, non più per regione ma per singola provincia, al fine di favorire una gestione ottimale delle ricadute occupazionali.
Possibili interventi di internalizzazione che potrebbero avvenire nelle more di tali implementazioni, se dovessero comportare modifiche dell’assetto delle zone, le stesse dovranno essere oggetto di confronto territoriale.
E’ stato inoltre indicato il 31 maggio come termine entro il quale le parti dovranno individuare le modalità per rendere operativo il Fondo di Solidarietà.
Relativamente alla problematica assai controversa della flessibilità operativa, PCL che inizialmente chiedeva aumentare in modo più sostanzioso tale istituto eliminando il limite annuale ovvero  portando, per tutti, l’attuale da un riferimento  su 10 mesi annui ad almeno 11,  ha ridimensionato  le  proprie richieste proponendo  di portare  il limite mensile di 12 ore (rapportato prima al servizio di 6 ore giornaliere per  6 giorni lavorativi a settimana)  a 14 ore e 24 minuti, adeguandolo così al nuovo orario di 7 ore e 12 minuti su 5 giorni lavorativi settimanali.
Come OO.SS.  abbiamo chiesto che tale variazione interessi solo i portalettere a 7 ore e 12 minuti giornalieri e che la flessibilità residua del mese  non sia  cumulabile con quella del mese successivo. La proposta sindacale è stata accettata e, pertanto, per i portalettere a 6 ore di lavoro su 6 giorni lavorativi a settimana, rimane il limite mensile di 12 ore e quello annuale di 120.
Abbiamo inoltre chiesto di precisare ulteriori limiti che, per una efficace gestione dell’’istituto della flessibilità, consentano di evitare anomalie e disfunzioni, infatti:
1. La flessibilità operativa può essere attribuita solo su zone scoperte e solo in caso di indisponibilità della scorta;
2. È vietato attribuire la flessibilità operativa a figure professionali diverse da quelle del portalettere;
3. L’applicabilità della flessibilità ricade solo nell'ipotesi di n-1 sostituzioni.
Fermo restando peraltro il limite, per la sua applicabilità, della sola ipotesi “n-1”, già previsto dall'accordo del 25 settembre 2015.
L’Azienda ha inoltre manifestato l’intendimento di avviare una sperimentazione presso il CPD di Reggio Emilia (con tutte aree non regolate) al fine di valutare la possibilità di estendere anche alle zone non regolate la cosiddetta “zona frazionabile”, preannunciando che la sperimentazione durerà 3 mesi.
In proposito le OO.SS.  hanno fatto rilevare che l’eventuale estensione della zona frazionabile anche alle zone non regolate comporterà problemi ben più complessi di quelli incontrati nelle zone regolate, nate già con la zona frazionabile,  sia per la necessità di ri-disegnare accuratamente tutte  le zone,  sia per la necessità di procedere alla loro  riassegnazione ( in particolare quella frazionabile) dopo le difficoltà  affrontate, di recente, in materia. A tal fine, sarà necessario acquisire dal territorio ogni utile contributo per gli approfondimenti che sono necessari per raggiungere un eventuale nuovo accordo.
In proposito PCL ha accolto la richiesta delle OO.SS.  di costituire a livello regionale un “Comitato Paritetico di monitoraggio” che deve provvedere a verificare l’andamento della sperimentazione e riferirne gli esiti al “tavolo centrale” e  che dovranno essere  valutati  in un’apposita riunione. In quella sede dovrà inoltre essere valutata la possibilità di prevedere nei confronti del portalettere titolare della zona frazionabile, per compensarne in qualche modo il disagio, una specifica indennità, in relazione alle prestazioni rese nella zona vacante.
Su questa  sintesi fatta da PCL, arricchita dagli ulteriori contributi che sono venuti dal dibattito, la Divisione  ha proposto  un testo di accordo che tutte le OO.SS.., con la sola eccezione della UIL Poste,  hanno sottoscritto, nella ferma convinzione che in questo delicato momento di riorganizzazione della rete e del recapito postale la priorità sia quella di assicurare il presidio della trattativa,  accompagnando e tutelando,  gli iscritti ed i lavoratori tutti nel complesso processo di trasformazione dettato dal Piano Industriale che l’Azienda si è data in funzione del suo collocamento in Borsa.
Per quanto riguarda le predette implementazioni, l’avvio dei processi saranno preceduti dagli incontri territoriali che si svolgeranno entro 15 giorni dalla firma dell’accordo.
Qualora a livello territoriale si arrivasse ad una determinazione condivisa di modificare, nek rispetto del “saving” (risparmio) complessivo, gli assetti tra le diverse zone, la stessa dovrà essere sottoposta alla ratifica del “tavolo centrale”. Dopo un mese dall'avvio dell’implementazione nei rispettivi CD/CPD sono previsti specifici incontri di verifica a livello territoriale e nei mesi di giugno e dicembre 2016 si terranno invece gli incontri di verifica nazionale.
Relativamente al tema delle politiche attive del lavoro l’Azienda si è altresì resa disponibile a prevedere nell'accordo la trasformazione da part-time a full-time di almeno 150 rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Tale proposta sarà rivolta al personale part-time di PCL, ovunque applicato, che accetterà di trasferirsi presso le Province di Milano e Monza Brianza per lo svolgimento di attività di recapito postale.
Le OO.SS. abbiamo inoltre chiesto a PCL di essere aggiornati in dettaglio su tutte le azioni propedeutiche all'avvio delle predette implementazioni, con specifico riferimento alle dotazioni e forniture dei mezzi necessari al corretto funzionamento della nuova organizzazione del lavoro.
Poiché nelle implementazioni già avviate con la fine del 2015, è stato stimato un periodo medio di “apprendimento” dei nuovi modelli di recapito di circa un mese, abbiamo chiesto a PCL di non movimentare per almeno 30 giorni il personale rinveniente dai processi ri-organizzativi e di utilizzarli nell’ambito dello stesso Centro di Distribuzione come scorta.
E’ stato poi richiesto unitariamente un incontro con l’A.D. per la verifica dello stato di avanzamento del Piano Industriale 2020, con particolare riferimento alla tematica della Rete Logistica Integrata e di avviare il confronto, entro la prima decade di marzo 2016, per l’individuazione delle Aree Metropolitane e della loro perimetrazione.
L’Azienda ha accolto queste richieste e ci ha fatto pervenire le due comunicazioni che vi abbiamo già inviato.
La riunione si è quindi aggiornata al prossimo incontro.


Cordiali saluti.
La Segreteria Generale